Augusta. Piano aggiornato di prevenzione nucleare assente. Schermi chiede la convocazione del Consiglio
6 marzo 2018 | by Redazione Webmarte
POLITICA
0
Il consigliere comunale di Diem25 Augusta1 Dsc, Giuseppe Schermi ha richiesto la convocazione di un consiglio comunale urgente, per discutere dell’assenza di un piano aggiornato di prevenzione da emergenze esterne e nucleari per la provincia di Siracusa. La richiesta scaturisce dall’avvio dell’esercitazione alla lotta antisommergibile Dynamic Manta, iniziata ieri a largo delle coste della Sicilia orientale e della rada di Augusta.
“Mentre la popolazione della provincia di Siracusa è impegnata a discutere i risultati elettorali nazionali, sono iniziate le simulazioni di guerra “Dynamic Manta 2018” che proseguiranno fino al 16 marzo. Come lo scorso anno – dichiara Schermi – tutto si svolge in assenza di un piano prefettizio di emergenza nucleare esterna, aggiornato ed esteso alla cittadinanza, così come impone dal 1995 la legge nazionale di recepimento delle direttive europee in tema di radioprotezione”.
Il consigliere di opposizione ricorda che è rimasto “inascoltato”, benché fosse “assolutamente condivisibile”, il suo emendamento, presentato il 25 maggio 2017 alla delibera di Consiglio numero 33 sulla mozione del gruppo M5S “Augusta Comune No Muos ”. “Laddove – sottolinea Schermi – facevo mettere a verbale che, proprio perché il piano di emergenza esterno non è stato condiviso con la cittadinanza, è la democrazia dal basso che manca, occorre rielaborare questo documento facendo, da subito, una discussione con le forze locali che vivono sul territorio. L’ordinanza (di divieto di navigazione ai navigli a propulsione nucleare) di conseguenza è il primo passo per mettere uno stop e far partire un contatore che acceleri la realizzazione di questo piano. I cittadini e il territorio vengono prima degli interessi sovranazionali.
Giuseppe Schermi rammenta, inoltre, che dal 6 settembre scorso è inevasa ”la richiesta della Prefettura al Comune di Augusta di fornire l’elenco dei siti sensibili e la loro georeferenziazione. Inadeguate le risorse umane, la formazione ai dipendenti e carenti i Dpi (dispositivi di protezione individuale) di cui dovrebbero esser dotati sia al comando di Polizia municipale, sia alla Protezione civile per assolvere ai compiti previsti dal Piano di emergenza comunale per incidente causato da naviglio a propulsione nucleare, approvato dalla giunta municipale numero 166 del 23 ottobre 2017 .
Vedi anche:
Conferenza su Rischio incidente Nucleare naviglio in transito al porto di Augusta
Vedi anche
https://www.peacelink.it/disarmo/a/45156.html
Le stanno distribuendo in Belgio: Pillole in caso di disastro nucleare
Una cosa del genere si potrebbe fare in Italia nei porti a rischio nucleare in cui possono transitare sottomarini a propulsione nucleare
6 marzo 2018 – Alessandro Marescotti
In caso di incidente nucleare in Belgio le autorità sanitarie hanno messo a disposizione in tutto il Paese gratuitamente pillole di iodio per la popolazione, che aiutano a limitare il rischio di sviluppare un cancro alla tiroide a causa di un disastro nucleare.
Una cosa del genere si potrebbe fare in Italia nei porti a rischio nucleare in cui possono transitare sottomarini a propulsione nucleare.
Si legge sull’agenzia Euronews: “Stando al bugiardino, le pillole non offrono protezione se prese 24 ore dopo l’esposizione agli agenti radioattivi. Qualcuno se le è già procurate, nonostante non sia provata la loro efficacia. Le pillole sono destinate a persone che vivono in un raggio di 100 chilometri da un impianto nucleare, nonché a gruppi considerati più vulnerabili. Ma chiunque ne faccia richiesta potrà ottenerle”.
Le pillole sono allo ioduro di potassio.
ISTRUZIONI E NOZIONI DI BASE
COSA E’ LA GHIANDOLA TIROIDEA?
La ghiandola tiroidea è una ghiandola endocrina a forma di farfalla che è situata alla base del collo. La funzione della tiroide è di produrre ormoni tiroidei, che vengono trasportati dal sangue nei vari organi. L’ormone tiroideo aiuta il corpo ad usare la sua energia, a produrre calore e aiuta al buon funzionamento del cervello, del cuore, dei muscoli e di tutti gli altri organi.
PERCHE’ LA GHIANDOLA TIROIDEA DEVE ESSERE PROTETTA IN CASO DI INCIDENTE NUCLEARE?
La ghiandola tiroidea ha bisogno di iodio per produrre ormoni che regolano l’energia e il metabolismo del nostro corpo. La tiroide capta lo iodio disponibile nel sangue, ma non è in grado di distinguere tra iodio stabile (regolare) e iodio radioattivo. Nei neonati e nei bambini la ghiandola tiroidea è una delle parti più radio sensibili del corpo.
La maggior parte degli incidenti nucleari rilascia dello iodio radioattivo nell’atmosfera che può essere assorbito dal corpo. L’esposizione delle cellule tiroidee ad alte dosi di iodio radioattivo può causare tumori alla tiroide, anche dopo parecchi anni. I neonati ed i bambini sono a più alto rischio mentre questo si abbassa dopo i 40 anni. Il cancro della tiroide sembra essere l’unico tumore del corpo la cui incidenza aumenta dopo un’ esposizione allo iodio radioattivo. Lo ioduro di potassio protegge solo la tiroide che è l’organo che ha maggior rischio di subire danni dallo iodio radioattivo.
COSA E’ LO IODURO DI POTASSIO (KI)?
Lo Ioduro di Potassio (KI) è la stessa forma di iodio che viene usata per iodizzare il sale da tavola. Il KI satura la tiroide con iodio, prevenendo l’assorbimento dello iodio radioattivo. Se preso al momento giusto, il KI protegge la tiroide dallo iodio radioattivo presente in qualunque elemento – aria, cibo, latte e acqua. Il KI è può essere acquistato in Internet ed in alcune farmacie, è disponibile in compresse o liquido. I prodotti che contengono KI e approvati dalla Food and Drug Administration (FDA – USA) sono: Iosat (130mg), ThyroSafe Tablet (65mg) e ThyroShield Solution (65mg/ml). La scadanza del KI è di circa cinque anni e a volte undici anni. Nel caso si prendesse una pillola scaduta, potrebbe avere un effetto più limitato, ma non è nocivo.
QUALE E’ LA PROVA CHE FUNZIONA LO IODURO DI POTASSIO?
Dopo l’incidente nucleare di Chernobyl nel 1986, i venti hanno portato una nuvola radioattiva sull’Europa. Fino a 3000 persone esposte a quella radiazione hanno sviluppato un tumore della tiroide nei 10 anni successivi. Si sono ammalati principalmente ragazzi che erano neonati o bambini e che vivevano in Ukraina, Bielorussia o Russia al momento dell’incidente. Le regioni più a rischio si trovavano nel raggio di 300 km da Chernobyl. In Polonia, paese confinante con la Bielorussia e l’ Ukraina, è stato distribuito KI ad oltre il 95% dei bambini entro tre giorni dall’incidente e non si è constatato alcun aumento di tumore della tiroide.
CHI DOVREBBE PRENDERE LO IODURO DI POTASSIO?
Siccome i bambini sono la fascia di età a più alto rischio, le compresse di KI dovrebbero essere date a tutti i bambini. Inoltre, visto il rischio di sviluppo di anomalie fetali durante la gravidanza, anche le donne in gravidanza dovrebbero assumere KI nel caso di un incidente nucleare. Gli adulti sono a rischio minore ma potrebbero comunque beneficiare del KI. Ovviamente, oltre alla somministrazione di KI è indispensabile procedere all’evacuazione della zona, o in caso di impossibilità, bisogna invitare le persone a rimanere in zone chiuse (stanze senza ventilazione con finestre e porte chiuse), e ad evitare cibo, latte e acqua contaminati. Lo ioduro di potassio non sostituisce in alcun modo le altre misure protettive.
QUANDO SI DOVREBBE PRENDERE LO IODURO DI POTASSIO (KI)?
Il KI satura le cellule della tiroide e previene che la ghiandola assorba lo iodio radioattivo per circa 24 ore. Si consiglia di prendere una dose al giorno durante tutta la durata dell’ esposizione allo iodio radioattivo, ma sempre e soltanto dietro istruzioni delle autorità sanitarie locali che sono in grado di determinare quali isotopi vengono rilasciati durante un incidente nucleare e per quanto tempo è necessario proteggersi.
QUALI SONO LE DOSI DI KI RACCOMANDATE?
Il FDA consiglia le seguenti dosi:
Età Dose
0-1 mesi 15mg
1 mese – 3 anni 30-35mg
3-12 anni 65mg
Più di 12 anni 130mg
Il modo più facile per preparare una dose di 15 mg per un neonato è di sciogliere una compressa di 130 mg in 200 ml di liquido e di dare 25 ml al giorno della soluzione preparata.
CHI NON DOVREBBE PRENDERE IODURO DI POTASSIO?
Milioni di persone hanno preso KI ma pochi effetti collaterali sono stati riportati. Le uniche persone che non dovrebbe prendere KI sono quelle che hanno avuto reazioni allergiche allo iodio. Durante un incidente nucleare, i benefici del KI sono sicuramente più importanti dei minimi rischi che si corrono. Gli adulti oltre i 40 anni non devono assumere KI almeno che non siano esposti a livelli altissimi di iodio radioattivo.
I pazienti con malattie tiroidei possono tranquillamente prendere le pillole raccomandate dalla FDA. Se preso per lunghi periodi (ma la durata varia tra soggetti ), KI può causare un ipotiroidismo transitorio (cioè la tiroide produce meno ormoni tiroidei). I trattamenti prolungati possono creare dei problemi nei bambini molto piccoli per cui è necessario farli seguire dal pediatria. Anche i pazienti con ipertiroidismo (da Morbo di Graves Basedow oppure da noduli caldi) dovrebbero essere sottoposti a visita medica.
PERCHE’ PREOCCUPARSI DEL TUMORE DELLA TIROIDE SE LA MAGGIOR PARTE DELLE PERSONE SOPRAVVIVONO?
In generale, il 90% dei pazienti sopravvive al tumore della tiroide. I tumori che si sono sviluppati in seguito all’incidente di Chernobyl hanno mostrato una maggior aggressività e hanno colpito in modo anomalo bambini al di sotto dei 10 anni. I sopravvissuti al tumore della tiroide sono sempre a rischio di recidiva e necessitano di terapia medica sostitutiva per tutta la vita. Anche chi non ha sviluppato il tumore precocemente deve controllarsi tutta la vita, perché un certo rischio persiste per tutta la vita. Le analisi e le visite periodiche su una vasta popolazione, incidono pesantemente sul singolo e sull’intero sistema sanitario.
COME SI INSERISCE LA SOMMINISTRAZIONE DI KI IN UN PIANO DI EMERGENZA?
KI è una misura aggiuntiva oltre all’evacuazione, o ai rifugi (in ambiente non ventilato con porte e finestre chiuse), e all’ evitare cibo, latte e acqua contaminati. KI non può in alcun modo sostituire il posto delle altre misure protettive.
AVERE LE COMPRESSE DI IODURO DI POTASSIO IN CASA PUO’ DARE ALLE PERSONE UN FALSO SENSO DI SICUREZZA ?
Questo è poco probabile. Le autorità locali raccomandano che le persone abbandonino al più presto le zone più vicine all’incidente nucleare. La popolazione delle zone a rischio viene informata prima, sullo scopo e sull’uso corretto del KI e sanno che è solo una delle tante misure di sicurezza da conoscere e applicare in caso di incidente nucleare.
PERCHE’ PERDERE TEMPO A PRENDERE UNA COMPRESSA SE SI DEVE EVACUARE?
La liberazione di sostanze radioattive non è mai prevedibile e gli ingorghi stradali possono rallentare l’evacuazione. Le persone dovrebbero prendere KI prima di evacuare, seguendo le istruzioni dal personale sanitario locale.
PERCHE’ OFFRIRE LO IODURO DI POTASSIO SOLO ALLE PERSONE RESIDENTI ENTRO 30 KM DALL’IMPIANTO? LE RADIAZIONI POTREBBE ESSERE DANNOSE ANCHE OLTRE?
Il Sistema Sanitario (americano nda) ed i Servizi Umani (HHS-Department of Health and Human Services) ha suggerito la distribuzione di prodotti a base di KI ad individui che risiedono entro 15 km da un impianto nucleare.
L’American Thyroid Association (ATA) consiglia che la distribuzione non sia limitata a questo raggio. Nessuno può predire quanto lontano una nuvola radioattiva può estendersi. Dopo Chernobyl , sono stati riscontrati dei tassi più elevati di tumore della tiroide, anche a più di 300 km dall’impianto nucleare. Per cui, nessuno può predire la distanza di sicurezza da un impianto nucleare e gli Stati Uniti dovrebbero distribuire KI per proteggere ogni cittadino che corre il rischio di essere esposto allo iodio radioattivo. Anche se non esiste una risposta certa, l’American Thyroid Association consiglia tre livelli di copertura, in base alla distanza dall’impianto nucleare:
RAGGIO DI AZIONE
-
0-70 KM Pre-distribuire scorte di KI alle famiglie.
-
70 – 250 KM Scorte di KI nei locali pubblici (ospedali, scuole, stazioni di polizia e pompieri)
-
Più di 250 KM – Scorte di KI nelle ASL
COSA FANNO GLI ALTRI PAESI?
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha appoggiato il sopradescritto piano di distribuzione dello ioduro di potassio. Francia, Irlanda, Svezia, e Svizzera non solo hanno scorte di KI, ma hanno già distribuito le compresse di KI alla popolazione.
Fonte originale : http://www.thyroid.org/patients/brochures/NuclearRadiation_brochure.pdf
Vedi anche
-
Iniziativa a Siracusa e Augusta per venerdì 9 marzo
Stop al transito di navi e sottomarini nucleari nei porti italiani
Dal 5 al 16 marzo, a largo delle coste della Sicilia orientale, andrà in scena Dynamic Manta, l’annuale mega-esercitazione aeronavale che vede protagoniste le forze armate di una decina di Paesi aderenti al Patto Atlantico (Nato). Con questa iniziativa si chiede ancora una volta alla Prefettura di Siracusa e alle competenti autorità marittime di vietare l’accesso e la sosta di unità navali a propulsione nucleare nelle acque territoriali e nel porto di Augusta, quale necessaria misura di prevenzione a tutela delle popolazioni costiere e dall’ambiente, non essendo stato ad oggi predisposto alcun piano per far fronte a un’eventuale emergenza radiologica.
28 febbraio 2018
———
Vedi anche:
—————-
Vedi anche:
Augusta – L’amministrazione M5s in guerra con la Marina: “ci devono oltre un milione di tasse arretrate”. La Difesa contrattacca con un nuovo poligono di tiro nella scogliera già chiesta dal Comune
La Redazione La Nota7 gennaio 20, 2018
il poligono di punta Izzo
(Massimo Ciccarello) Augusta, 20 gennaio 2018 – La giunta 5 Stelle dichiara guerra fiscale alla Marina, che contrattacca facendo fuori il Comune di Augusta dai progetti su Punta Izzo. E’ decisamente finita la “non belligeranza” fra i grillini e l’Ammiragliato, in cui la sindaca Cettina Di Pietro si era barcamenata per conciliare la realpolitik del Palazzo con l’antimilitarismo del gruppo consiliare.
Il casus belli, come in ogni conflitto della storia, sono stati i soldi. “Oltre un milione di euro”, per l’esattezza. Che le finanze municipali hanno chiesto al comando di Marisicilia come tassa sulla spazzatura, arretrata dal 2012. La controffensiva militare è arrivata con un poligono di tiro nella scogliera, che l’amministrazione aveva già chiesta per la pubblica fruizione. E dove invece la Difesa costruirà una struttura per le esercitazioni a fuoco, senza dare alcuna comunicazione al Comune.
Amministrazione 5 Stelle e Marina erano già in guerra fredda dallo scorso anno. Quando un’operazione di “capitozzatura” degli alberi nel parco dell’hangar si era trasformata in un’ecatombe di eucalipti. Tutti rasi al suolo, con un blitz che aveva sconfinato nel demanio civile. La strage di popolazione arborea aveva provocato una sollevazione. Alla quale il Comune aveva dato voce presentando una denuncia. “Un atto dovuto”, si era giustificata Di Pietro, quando l’Ammiragliato ha rotto le relazioni diplomatiche.
Ma il conflitto vero e proprio è scoppiato quando Palazzo di città ha messo in campo i suoi battaglioni di esattori della Pubbliservizi. Dopo aver tentato di invadere la base per misurare le superfici di mense e caserme da tassare, venendo sempre respinto, il Comune ha mutato tattica. Convocando direttamente al municipio gli evasori con le stellette, per notificargli l’ultimatum: o si paga subito, o parte il bombardamento di cartelle esattoriali.
Secondo la versione raccontata nel consiglio del 15 gennaio, la Marina ha dovuto alzare bandiera bianca. L’amministrazione grillina, infatti, aveva messo in campo l’elitè della sua legione straniera in giunta; cioè quel Giuseppe Canto paracadutato dal collegio revisori del Comune di Siracusa. Al capo revisore del sindaco Pd Giancarlo Garozzo, questa estate erano stati dati i gradi di assessore M5s al Bilancio. E coi militari ha subito mostrato i muscoli.
“Dopo due riunioni avute in municipio col sindaco, la Marina militare e quant’altro, siamo riusciti, dopo anni che non riuscivamo a interloquire, a riportare a tassazione somme Tari, Tarsu e Tares”, ha narrato con orgoglio ai consiglieri. “Vi posso garantire che non è stato facile interloquire con la Marina, perché cercavano in tutti i modi di fare scadere il 31 dicembre per non pagarci il 2012″. Ma la ritirata strategica ha funzionato solo “fino a quando non siamo stati costretti a dire che avremmo mandato un accertamento farlocco, e poi loro si difendevano in commissione tributaria dove mi sarei permesso di difendere il Comune a titolo gratuito”.
Colpita e affondata dall’arma di distruzione finanziaria dell’“accertamento farlocco”, adesso “la Marina pagherà nei prossimi mesi una differenza di oltre un milione di euro che entrerà nelle casse del Comune; sono quasi 300 mila solo per l’anno 2012″. Ma le ciarle di vittoria risuonate sui social dalle esultanti truppe grilline, si sono tacitate rapidamente. Quando dal ministero della Difesa è filtrata la notizia del progetto sul nuovo poligono a Punta Izzo, da 4 milioni di euro.
In gran segreto, da 6 anni la Marina si sta armando di pareri favorevoli per riportare fucili e mitragliatrici nella scogliera, dalla quale mancano fin dal 1983. Hanno aspettato che arrivasse l’amministrazione più antimilitarista nella storia cittadina, per riprendere le esercitazioni a fuoco in un tratto di mare dove in estate incrociano centinaia di diportisti. E per giunta non avrebbero data alcuna comunicazione al Comune, nonostante nel fascicolo ci sia persino il parere della Soprintendenza.
Cioè, tutti sapevano tranne Palazzo di città. “Sono assolutamente all’oscuro di questa notizia, che apprendo con estremo disappunto”, ha dichiarato la sindaca a un giornale web. Ed è immaginabile, vista la diffidenza dei militari verso i grillini dei cartelli “Città No Muos” e degli “accertamenti farlocchi” all’Ammiragliato. Ma sarà dalla reazione dell’amministrazione 5 Stelle, che si potrà capire se fra Comune e Difesa è guerra vera. O se invece “l’ufficiale di governo che non può disobbedire al ministero”, così come già accaduto con l’hotspot e il Cas, farà la solita battaglia simulata per tenere calmi gli ultimi “giapponesi” del gazebo.
———
Vedi anche:
Punta Izzo, da zona militare a Parco Eco-culturale: un dossier