Inizia il percorso di Trieste verso la 2ª Marcia mondiale per la pace del 2019.
La riunione del Comitato promotore avrà luogo mercoledì 7 marzo alle ore 20 presso il Lab15 di via Valdirivo 15, Trieste gentilmente concesso.
Seguono l’ordine del giorno, la lettera inviata da Francesco Lo Cascio, Antonella Leto e il sottoscritto all’organizzatore principale della Marcia, Rafael De La Rubia, il documento inviato assieme ad Aurelio Juri alla Conferenza istitutiva del Nuclear Ban Treaty, alle Nazioni unite, e il documento sulla denuclearizzazione del Mediterraneo inviatoci da Rafael.
Per i promotori, Alessandro Capuzzo
Ordine del giorno della riunione:
– Collegamento via Skype con Tiziana Volta coordinatrice della Marcia mondiale in Italia.
Ecco la pagina italiana su facebook inoltrataci da Tiziana https://www.facebook.com/MarciaMondiale/
– Lettura della lettera a Rafael De La Rubia, alla base del Convegno che si terrà a Palermo in collaborazione con Ipri-ccp e col Centro per lo Sviluppo Creativo “Danilo Dolci” il 2 ottobre (primo incontro il 23 marzo al centro Padre nostro di don Puglisi). E breve spiegazione del documento sul Mediterraneo denuclearizzato.
– Siamo in contatto anche con Ipri-ccp di Vicenza, che organizzerà un’altra tappa della Marcia.
– Breve illustrazione della collaborazione coi Disarmisti Esigenti, che assieme alla WILPF hanno consegnato alle Nazioni unite il doc sotto riportato, scritto con Aurelio Juri. Proporremo ai Comuni della provincia, che hanno già deliberato contro la presenza del porto nucleare e/o si sono iscritti a Mayors for peace (i sindaci per la pace connessi a Hiroshima) durante le edizioni di Paceinbici passate per Trieste, di adottarlo con una mozione.
– Predisposizione di una proposta di convegno su questi contenuti da inviare all’Unione Italiana di Capodistria.
– Partecipazione agli Incontri poetici di pace sul sentiero Rilke (istituiti da Edvino Ugolini collaboratore della prima Marcia Mondiale) grazie alla collaborazione con Gabriella Valera che ci ospita nell’iniziativa FESTA DELLA LETTERATURA E DELLA POESIA 2018 (www.castellodiduinopoesia.org) organizzata da Poesia e Solidarietà in collaborazione con Università di Trieste, Dipartimento Studi Umanistici e con Centro Internazionale di Studi e Documentazione per la Cultura Giovanile (ISDC) domenica 18 aprile.
– Per chi desidera partecipare, lo stesso giorno si svolge la Via crucis Pordenone – Aviano a cura di Beati i costruttori di Pace. Ritrovo alle 13 davanti la basilica di Pordenone.
– Ulteriori tappe del percorso locale, italiano ed internazionale: una per tutte, la Perugia-Assisi.
Lettera a Rafael De La Rubia
Come Consulta per la Pace, la Nonviolenza, i Diritti Umani ed il Disarmo (promossa dalla Città di Palermo), intendiamo promuovere a Palermo Capitale europea della cultura 2018 – nella giornata internazionale della nonviolenza (2/10/18) – il convegno “Mediterraneo di Pace 2018”, in preparazione della tappa Siciliana della 2° Marcia Mondiale della Nonviolenza e come ideale prosecuzione dei convegni del 2014″Europa, Mediterraneo, Pace”, e del 2016, “Pace difesa sicurezza nel mediterraneo e nel Medio Oriente – la proposta dei nonviolenti“.
Con questa iniziativa vogliamo approfondire (assieme a MSGSV, WILPF, IFOR, Disarmisti Esigenti, WRI, IPRI) la prospettiva della denuclearizzazione del Medio Oriente e, in prospettiva, del Mediterraneo, quale contributo al processo di ratifica del trattato per il bando delle armi nucleari.
Intendiamo altresì promuovere dal basso tale obiettivo, a partire dalla campagna per la denuclearizzazione dei porti nucleari (ad es. quelli di Napoli, Taranto, Trieste, Augusta), dalle dichiarazioni di denuclearizzazione degli Enti Locali quale campagna sempre a sostegno della ratifica del bando delle atomiche (vedi iniziativa ANCI Sicilia).
Tale iniziativa trae origine dallo “spirito di Barcellona”, in vista dello sviluppo dell’unione euro-mediterranea, quale spazio di Pace e di tutela dei Diritti Umani, in tale ottica la Nonviolenza è il migliore strumento per l’affermazione del diritto dei più deboli, delle minoranze, ma anche delle grandi maggioranze escluse dalla gestione delle risorse e del potere. Per questo motivo prevediamo un panel sui diritti umani e la democrazia, dai temi della SAR, all’iniziativa delle ambasciate e dei Corpi civili di Pace, e dei possibili esiti del transito della Marcia Mondiale della Nonviolenza nei paesi del Maghreb .
Per questi obiettivi intendiamo coinvolgere SOS Mediterranee, Nonviolent Peace Force, Peace Brigades International, Christian Peace Team, IFOR, che già operano sul tema dell’accoglienza in diversi paesi dell’area del Mediterraneo.
Last but not least, il convegno di Palermo s’inspirerà alla metodo nonviolento di Danilo Dolci, figura storica della nonviolenza italiana, nato a Trieste e vissuto in Sicilia, dove è stato protagonista d’innumerevoli lotte, per il progresso sociale delle popolazioni più povere.
Insignito da premi internazionali e candidato al Nobel, è la principale figura nonviolenta del ‘900 in Italia, con le sua opera di sociologia, pedagogia e poetica.
La Memoria di Dolci costituisce da ultimo un ponte ideale tra l’iniziativa siciliana e quella di Trieste e della locale Tavola interconfinaria per la Pace (Trieste – Koper / Capodistria – Buje).
Francesco Lo Cascio, portavoce della Consulta per la Pace del Comune di Palermo
Alessandro Capuzzo, Tavola interconfinaria per la Pace, IPRI-CCP, Comitato Pace “Dolci”
Antonella Leto, Coordinamento Siciliano per l’Acqua pubblica e per gli usi civici
A/CONF.229/2017/NGO/WP.44
United Nations conference to negotiate a legally binding instrument to prohibit nuclear weapons, leading towards their total elimination. Second session: June 15th – July 7th, 2017 New York, 20 June 2017 Original : Italian Association : WILPF Italia Representatives: Giovanna Pagani, Antonella Nappi, Alfonso Navarra, Adriano Ciccioni Working Paper ( text in Italian, English follows )
DA TRIESTE (ITALIA) LA PROPOSTA DI CASE STUDIES SUI PORTI DA DENUCLEARIZZARE
Il Trattato per la messa al bando delle armi nucleari, che gran parte dei Paesi aderenti alle Nazioni Unite hanno predisposto su pressione dell’International Campaign to Abolish Nuclear Weapons (ICAN) di cui ci sentiamo parte, può modificare i rapporti di forza fra stati nucleari e non, grazie all’introduzione di una sostanziale trasparenza a vantaggio della società civile e dell’intera Umanità.
Ne siamo particolarmente felici e coinvolti, in quanto cittadini di un territorio che il Trattato di Pace del 1947 ha definito demilitarizzato e neutrale.
Attualmente l’Italia e la Slovenia condividono con la Croazia il Golfo di Trieste, fanno parte dell’Alleanza atlantica e si sono espresse contro questo Trattato – a differenza di Olanda e Parlamento europeo – in quanto coinvolte nei programmi nucleari militari dell’Alleanza.
Il Golfo di Trieste ospita, in contrasto col Trattato di Pace, due porti nucleari militari di transito, Trieste in Italia e Koper-Capodistria in Slovenia. E la presenza stessa dei due centri urbani rende impossibile una seria prevenzione degli incidenti rispetto alla propulsione nucleare delle navi, alla presenza a bordo di armi di distruzione di massa e alla possibilità di divenire bersaglio nucleare.
Inoltre, il segreto imposto “per motivi di sicurezza” su notizie necessarie a una puntuale informazione, impedisce di valutare il rischio in rapporto ai pericoli esistenti; costringe le istituzioni ad omettere parti importanti d’informazione e nasconde di conseguenza la pericolosità delle situazioni alla popolazione.
Proponiamo perciò alla Conferenza per un Trattato che metta al bando le armi nucleari, l’avvio di case studies sul rischio e la mancanza di trasparenza in argomento, da affidare alla Scuola di prevenzione nucleare dell’Agenzia Atomica di Vienna (AIEA) che ha sede a Trieste, presso l’International Center for Theoretical Phisics di Miramare.
Case studies interessanti per i dodici porti nucleari militari italiani (Trieste Venezia, Brindisi, Taranto, Augusta, Castellammare di Stabia, Napoli, Gaeta, Livorno, La Spezia, La Maddalena e Cagliari) e per le basi nucleari terrestri di Aviano e Ghedi.
E sollecitiamo una ripresa dei colloqui per la denuclearizzazione del Mediterraneo, ispirata al Trattato per la messa al bando delle armi nucleari, che coinvolga il nostro Golfo in quanto giuridicamente vincolato dal Trattato di Pace alla demilitarizzazione e alla neutralità.
Alessandro Capuzzo
Democracy in Europe Movement 2025 Trieste
Aurelio Juri
ex Sindaco di Koper-Capodistria ed ex europarlamentare sloveno
CONFERENZA PER UN “MEDITERRANEO, MARE DI PACE E LIBERO DALLE ARMI NUCLEARI”
OBIETTIVI:
Sviluppare e firmare un “Trattato del Mediterraneo come mare di pace e privo di armi nucleari”
Creare le condizioni affinché il Mar Mediterraneo insieme ai suoi paesi costieri divenga un’area priva di armi nucleari e quindi liberare i Paesi dalla ricerca, dalla produzione,
Lo stoccaggio e il trasporto di armi nucleari, nel loro spazio aereo, terrestre, marittimo, nel sottosuolo e sul fondo del mare.
Promuovere la solidarietà tra i paesi costieri per trovare le soluzioni atte a risolvere i problemi e i conflitti che sussistono sullo sfondo del Mar Mediterraneo
In senso lato, convertire il Mediterraneo in un’area di integrazione, scambio, collaborazione e sfruttamento benevolo dell’esperienza e conoscenza accumulata dai popoli millenari che lo abitano.
ANTECEDENTI IN ALTRE AREE:
La proclamazione di zone prive di armi nucleari non è né nuova né eccezionale, anzi.
Ci sono già grandi aree del pianeta in cui è stata raggiunta questa situazione, come l’America Latina e i Caraibi attraverso il trattato di Tlatelolco, la zona del Pacifico meridionale con il trattato di Rarotonga, il sud-est asiatico con il Trattato di Bangkok, il continente africano con il trattato di Pelindaba, Antartide col trattato
Antartico e altri ancora sullo spazio esterno e sul fondo del mare. In questi giorni sta per essere firmato il Trattato dell’ASEAN (l’Associazione delle Nazioni del Sud-Est asiatico).
SCENARIO:
Il Mediterraneo è un mare interno dell’Atlantico orientale, compreso tra l’Europa meridionale, l’Asia e l’Africa occidentale e settentrionale. Con circa 2,5 milioni di km² e 3.860 km di lunghezza, è il più grande mare interno del mondo. Le sue acque, che bagnano le tre penisole dell’Europa meridionale (Iberica, italica, balcanica) e una dell’Asia (Anatolia), comunicano con l’Oceano Atlantico (attraverso lo Stretto di Gibilterra), con il Mar Nero (lungo lo stretto del Bosforo e dei Dardanelli), e con il
Mar Rosso (dal canale di Suez).
Il suo nome deriva dal latino Mar Medi Terraneum, il cui significato è “mare nel mezzo della terra”. La maggior parte degli abitanti delle sue coste ha usato una denominazione derivata dal latino. In greco si chiama Mesogeios Thalassa (Μεσόγειος Θάλασσα) con lo stesso significato
che il nome latino, in arabo, si chiama Al-Bahr al-Mutawāsit البحر المتواسط (“mare intermedio”), e in turco Ak Deniz (“mare bianco”, in contrapposizione al Mar Nero). Il nome turco è anche usato a volte in arabo: Al-Bahr al-Abyad البحر البيض. Per gli egiziani era “il grande verde”.
Nel Mediterraneo confluiscono diverse culture che oggi spesso portano avanti interessi meschini e sono
scenario di molteplici guerre. Negli ultimi anni è diventato un “mare di morte” dove ad ogni stagione il numero delle perdite umane aumenta; questo fatto lo rende un abisso di separazione tra Africa, Medio Oriente e Europa.
Questa campagna si propone come primo passo affinchè questo che è stato il luogo di nascita di molte culture, si affermi quale punto d’incontro, dialogo e integrazione nella diversità, come esempio da seguire a livello internazionale.
I paesi che confinano con il Mediterraneo:
A nord la costa meridionale della Spagna, Gibilterra, Francia, Monaco, Italia, Slovenia, Serbia, Bosnia e
Erzegovina, Croazia, Montenegro, Albania, Grecia e Turchia.
Ad est il Libano, la Siria, Israele e la Striscia di Gaza palestinese.
A sud: Egitto, Libia, Tunisia, Algeria e Marocco.
Isole che formano stati indipendenti: Malta e Cipro.
CAMPAGNA
Per raggiungere gli obiettivi proposti, verrà condotta una campagna che terminerà nell’ultimo quarto del 2020 con un tour delle sponde del Mediterraneo sulla nave pacifista giapponese Peace Boat (costruita nei cantieri di Monfalcone, ndr) dove avrà luogo un forum permanente sulla questione ed una conferenza finale.
È importante dare ampia partecipazione a tutti i settori sociali di ciascun paese, in modo da tenere conferenze, dibattiti, scambi e pianificare / programmare azioni in tutti
I campi, per sensibilizzare la pubblica opinione nella direzione di “Un Mar Mediterraneo della Pace e privo di armi nucleari”.
È importante coinvolgere, oltre alla parte istituzionale (amministrazioni e governi), accademici ed esperti (università e centri di ricerca) e la società civile (associazioni, collettivi e tutto il quadro sociale di base) con particolare interesse per la partecipazione
giovanile.
Eventi preparatori: Verranno organizzati per annunciare la Conferenza nei comuni, università, centri culturali, istituti, scuole, associazioni, con ampia partecipazione di
settori civili e soprattutto di giovani, oltre alle istituzioni interessate.
Gli eventi preparatori si svolgeranno nel 2019 e nei primi 9 mesi del 2020.
Una figura di interesse all’interno di questi eventi sono i festival-forum che si terranno nelle città del Mediterraneo. Questi contemplano la combinazione di attività come festival di musica, teatro e forum per un’ampia partecipazione dei movimenti sociali, in diverse città
del Mediterraneo.
Le città con le quali esistono già contatti per la realizzazione di questi eventi sono: Atene, Barcellona, Malaga, Marsiglia, Genova, Napoli, Palermo e Tangeri. Altre possibili: Tunisia, Tripoli, Alessandria, Valencia, ecc.
Calendario provvisorio
Supporto nel 2018 da parte dei sindaci delle città rivierasche, dei parlamentari e delle organizzazioni per la pace e la nonviolenza. Contatti con la Peace Boat per costruire la possibilità di realizzare la conferenza. Progettazione dell’evento. http://peaceboat.org/espanol/
Un evento si è svolto nel 2017 al Congresso dei deputati spagnoli per chiedere ai parlamentari di prender posizione sulla questione dell’eliminazione delle armi nucleari. Con un invito ad Alyn Ware Coordinatore parlamentare per la non proliferazione e il disarmo nucleare.
http://www.pnnd.org/people/pnnd-coordinators
– Campagna dei media 2018-2019 per presentare proposte e mobilitazioni con il tema.
– Definire il 2020: Conferenza sulla nave della pace e visita delle sponde del Mediterraneo. Redazione del “Trattato sul Mediterraneo senza armi nucleari”.
Sindacati e parlamenti:
– Almeno un sindaco per ciascun paese costiero che funga da riferimento nel proprio paese per le attività del trattato.
-Almeno un parlamentare o gruppi di parlamentari per paese, con lo stesso scopo.
Interesse e volontà dei paesi del Mediterraneo di andare avanti nel “Trattato del Mediterraneo come Mare della pace e privo di armi nucleari “.
Sarà necessario sondare le posizioni dei vari paesi: Francia, Slovenia, Libano, Siria, Egitto, Algeria, Marocco, Turchia, Malta, Albania, Serbia, Spagna, Gibilterra, Monaco, Italia, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Montenegro, Libia, Grecia, Israele, Striscia di Gaza, Tunisia, Cipro.
Stati che sostengono: Vi sono prove che il Vaticano potrebbe fare un lavoro come garante del progetto e anche prendere contatti con entità religiose nella regione per ricercare sostegno al progetto.
Altri supporti internazionali. Anche per stabilire una posizione: Lega degli Stati arabi, Parlamento europeo, Nazioni Unite, AIEA, Movimento dei non allineati, CEI.
Supporti da confermare: trattato di Tlatelolco e Pelindaba