Siria: Usate armi chimiche?

Di: Alessandro MarescottiPeaceLink, 14.04.2018

Scusate, ma se veramente colpissero le armi chimiche nascoste di Assad che cosa succederebbe? Questa è la domanda da cui parto per questo intervento https://www.peacelink.it/conflitti/a/45279.html

A chi fosse interessato segnalo un sito militare specializzato, Analisi Difesa, che sulle armi chimiche scrive ciò che altrove non leggo: http://www.analisidifesa.it/2018/04/siria-le-fake-news-sulle-armi-chimiche-per-creare-il-casus-belli/
Dato che è un sito letto solo da esperti, quel sito non ha problemi a dire la verità e non ha interesse a dare propaganda agli esperti. E dice che le armi chimiche si usano per provocare effetti devastanti su larga scala, per provocare migliaia di morti. Un loro uno “limitato” militarmente non ha senso.
Quando le armi chimiche si usano veramente (e Saddam le ha usate con la complicità degli Usa e dell’Occidente) gli effetti sono su larga scala. La città curda di Halabja (il 16 marzo 1988) venne attaccata con armi chimiche e le vittime in poche ore furono 5 mila vittime. Le armi chimiche non fanno più male di quelle convenzionali: essere spappolato un un’esplosione non è più piacevole. La riprovazione nasce dal fatto che sono armi di distruzione di massa e quindi sono indiscriminate, violando il principio di tutela dei civili in guerra, previsto dalle Convenzioni di Ginevra.
Credo che dobbiamo cercare – noi per primi – a fare quell’azione di ricerca della verità che si è smarrita, a tutto vantaggio della propaganda.
Io spero davvero che l’attacco di stanotte abbia colpito solo obiettivi propagandistici, perché se avesse davvero colpito i depositi chimici allora sarebbe stata la catastrofe.
Il fatto che i sistemi antimissilistici russi siano rimasti spenti dimostra che si erano messi d’accordo.
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Di: Alessandro MarescottiPeaceLink, 15.04.2018
La bufala del raid missilistico per distruggere i “laboratori di produzione di armi chimiche” e i “depositi di armi non convenzionali”

War for dummies

Un esperto di cose militari ha chiarito: “”Gli americani non avrebbero mai colpito se ci fosse stato il rischio di provocare un disastro ambientale e una catastrofe umanitaria di cui poi sarebbero stati considerati responsabili dall’opinione pubblica interna e internazionale”. Ma milioni di Homer Simpson hanno creduto nel raid dal cielo che distruggeva veramente le armi chimiche. Il danno prodotto dalla propaganda di guerra nell’opinione pubblica è incalcolabile. I cittadini sono stati considerati manipolabili a piacimento con missioni di guerra i cui effetti, se raggiunti, avrebbero provocato lo sterminio della popolazione che i raid si proponevano di proteggere.

Articolo intero su https://www.peacelink.it/mediawatch/a/45285.html