Richiesta a Gentiloni da Marescotti PeaceLink su armi chimiche
Gentile Presidente,
le scrivo a nome dell’Associazione PeaceLink per ricevere informazioni sull’uso di armi chimiche in Siria nella notte del 7 aprile scorso.
Abbiamo letto su Adnkronos:
“Inaccettabile uso di armi chimiche”
“Negli negli ultimi 10 giorni, a partire dalla notte del 7 aprile, sappiamo che sono stati usati cloro, sarin o agenti assimilabili. Fonti diverse hanno confermato decine di morti e centinaia di feriti” ha spiegato il premier citando il “rapporto investigativo congiunto Opac-Onu“.
In particolare ci interessa ricevere il rapporto investigativo e le prove in possesso del governo.
Un cordiale saluto
Alessandro Marescotti
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Vedi anche:
La TV di Stato tedesca:”nessun attacco chimico a Duma, ma una messinscena.”
22 APRILE 2018 di Cesare Sacchetti – La cruna dell’ago
Dopo Robert Fisk, il giornalista britannico di fama internazionale, che con il suo reportage a Duma è arrivato alla conclusione che il presunto attacco chimico di Duma in realtà non sia mai avvenuto, arriva un’altra importante conferma in questo senso da Uil Hack, il giornalista del programma televisivo Heute in onda sulla TV di Stato tedesca ZDF.
Gack, uno dei giornalisti con più esperienza sul campo, si è recato come Fisk a Duma e ha avuto modo di intervistare molti degli abitanti presenti in città il 7 aprile, il giorno nel quale il presunto attacco chimico avrebbe avuto luogo. Le conclusioni alle quali è giunto lasciano poco spazio a dubbi.
Secondo il giornalista tedesco difatti “l’attacco chimico di Duma è stato molto probabilmente messo in scena, e di questo ne sono convinti molti qui”.
Il video del giornalista Uil Hack sui fatti di Duma
https://lacrunadellago.net/wp-content/uploads/2018/04/zdf.mp4?_=1
Secondo le testimonianze raccolte da Hack, a dare vita a questa messinscena, sarebbero stati i gruppi islamisti ribelli ostili ad Assad, che avrebbero ucciso delle persone con del gas cloro, per poi riprenderle in video e affermare che quelle morti fossero colpa del presidente siriano e della sua decisione di sferrare un attacco chimico sui civili siriani.
Se questa versione dovesse essere effettivamente confermata, le parti dunque si capovolgerebbero. Non solo Assad non avrebbe attentato con le armi chimiche alla vita degli abitanti di Duma, ma ad aver provocato delle morti per creare un falso pretesto contro il presidente siriano, sono proprio quei ribelli islamisti a quanto pare tuttora sostenuti dall’Occidente.
In questi giorni è presente nella città di Duma una delegazione dell’OPAC, l’organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, per cercare di fare luce su quanto accaduto quel giorno. Ad oggi quanto meno, emerge chiaramente una circostanza chiara: non esistono elementi di alcun tipo che confermino quanto dichiarato dagli islamisti e creduto sulla parola praticamente da tutte le potenze occidentali.
Con il passare dei giorni, reporter di provata fama internazionale, stanno fornendo elementi ed indicazioni che a Duma c’è stato un clamoroso false flag, ovvero il termine utilizzato nel mondo dell’intelligence per descrivere l’esecuzione di un attentato da parte di servizi segreti stranieri per scaricare la colpa su uno Stato nemico.
Ed è esattamente quello che sembra essere accaduto a Duma con la creazione di un falso pretesto indispensabile per indurre all’attacco le potenze occidentali. A questa versione completamente priva di prove hanno creduto unilateralmente Stati Uniti, Francia e Regno Unito che in maniera del tutto arbitraria hanno emesso una sentenza senza processo attaccando la Siria.
Per punire dunque una presunta violazione del diritto internazionale si è violato il diritto internazionale, ed è proprio su questo presupposto che in Germania gli avvocati del Bundenstag, il parlamento tedesco, hanno compilato un rapporto legale dove rilevano appunto che il trio di paesi occidentali ha violato apertamente il principio di non aggressione.
Ad oggi, dunque l’unico vera violazione provata dei diritti umani e del diritto internazionale non è stata commessa da Assad, ma da quei paesi che lo accusano senza aver neppure mostrato una prova.