Esprimi la tua solidarietà all’insegnante Antonio Mazzeo, colpito da un provvedimento disciplinare per la sua critica al dilagare del militari nelle scuole
No ai militari nelle scuole. Solidarietà con l’insegnante obiettore.
Antonio Mazzeo è un attivista pacifista molto apprezzato. E’ molto preparato ed informato, per questo i suoi articoli sono molto apprezzati per lucidità, completezza e chiarezza, eccone alcuni:
https://www.pressenza.com/it/author/antonio-mazzeo/
https://www.pressenza.com/it/tag/antonio-mazzeo-2/
Antonio Mazzeo è giornalista, pacifista e insegnante in una scuola di Messina. Contro di lui, la dirigente scolastica ha avviato nei giorni scorsi un procedimento disciplinare per aver contestato la presenza della propaganda militare e dell’esercito nella scuola (con l’adesione a un’iniziativa mai formalizzata dagli organi collegiali). E ora? Scrive Antonio: “Continuerò a battermi in ogni modo al processo di aziendalizzazione, privatizzazione e militarizzazione della scuola… Continuerò ad oppormi, ad obiettare e disertare, qualsivoglia attività di ‘relazione’ tra forze armate e studenti, a difesa delle sacrosante prerogative didattico-pedagogiche che spettano solo agli insegnati e agli educatori. Continuerò a sostenere ed argomentare in tutte le sedi che ogni attività o programma che vede ‘cooptare’ i minori in ambito bellico-militare…”. Sì, è il caso di far sentire in molti modi la nostra solidarietà ad Antonio, è il caso di insegnare a disobbedire a ogni cultura di guerra
https://www.facebook.com/antoniomazzeo.paginaufficiale
Qui di seguito un suo scritto sulla vicenda:
Disobbedire ad ogni guerra
di Antonio Mazzeo*
“Aver più volte denigrato l’operato di codesta istituzione scolastica, screditando la figura dirigenziale e danneggiando l’immagine il decoro della scuola sui social networks”. Queste le motivazioni della contestazione di addebito e avvio del procedimento disciplinare nei miei confronti da parte della dirigente dell’Istituto Comprensivo “Cannizzaro-Galatti” di Messina, dove insegno ininterrottamente da trentaquattro anni. Un’accusa grave, che mi ferisce dolorosamente, scaturita dalle mie prese di posizioni in una lettera aperta alla dirigente e in successivi articoli giornalistici, relativamente all’adesione (mai formalizzata dagli organi collegiali) all’evento-progetto “Studenti e Militari uniti nel Tricolore” che la Brigata Meccanizzata “Aosta” dell’Esercito italiano, reparto d’elite e di pronto intervento Nato negli scacchieri di guerra internazionali, ha promosso in alcuni istituti scolastici della provincia di Messina.
Le “ragioni” delle contestazioni addebitatemi sono così elencate: “aver definito tale evento iniziativa gravissima ed in palese contrasto con i valori didattici-educativi della nostra istituzione scolastica”; “aver definito tale attività didattica uno pseudo-progetto, illegittimo perché mai discusso ed approvato dal collegio dei docenti”; “aver definito il suddetto evento una parata bellico-musicale con la partecipazione obbligatoria di bambini e preadolescenti della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria”; “aver definito una doppia mistificazione storico-sociale, quella dell’Esercito e di quei dirigenti scolastici che in violazione del dettato costituzionale e con ordini di servizio palesemente illegittimi hanno imposto le attività musico-militare ai propri docenti ed alunni”; “aver paragonato l’attività didattica svoltasi nel cortile alle parate fasciste del 1942, scrivendo pubblicamente Era perlomeno dal 1942 che nel cortile dell’Istituto Comprensivo Cannizzaro-Galatti di Messina non si teneva una parata bellico-musicale, dando adito e seguito a commenti indecorosi senza alcuna Sua replica o diniego”; “aver definito tale attività didattica vergognosi spettacoli di manipolazione della verità e delle coscienze”; “Aver scritto gli atti del tutto illegittimi della dirigenza impediscano de facto l’obiezione di tanti insegnanti e ha definito ancora una volta la manifestazione illegittimo e indegno evento-attività obbligatoria di ‘formazione’ per alunni delle terze classi della scuola media… Al peggio non c’è mai fine”. In conclusione, si rileva nei miei confronti che “in più di un’occasione ed in più di un contesto, aver tenuto in pubblico comportamenti integranti violazione dei doveri fondamentali ed elementari di fedeltà e correttezza che gravano al lavoratore” e che le “esternazioni in pubblico riguardanti l’istituzione scolastica e la figura dirigenziale non possono essere ricondotte ad una legittima critica dell’operato del datore del lavoro e ciò sia per la loro offensività e per i termini utilizzati con potenziale gravissimo pregiudizio per l’istituto scolastico stesso”.
Non è questa la sede per rispondere alle contestazioni; di certo, quanto da me affermato, risponde a ciò che ho sempre espresso relativamente ad ogni attività di “militarizzazione” delle istituzioni scolastiche e del sapere e di manipolazione a fini bellici delle coscienze di alunni e studenti. Ciò che si dimentica o si omette di ricordare in tutta questa triste vicenda, è che la mia opposizione ad ogni progetto tra forze armate e scuola è stata espressa da sempre in iniziative pubbliche, incontri, seminari, riunioni di collegi e consigli di classe, assemblee studentesche e di insegnanti, finanche corsi riconosciuti dal MIUR e in cui ho pure ricoperto il ruolo di formatore o relatore. Si dimentica e si omette il mio impegno di sempre di attivista pacifista e antimilitarista; di peace researcher, giornalista e blogger specializzato proprio sui temi della pace, della guerra e dei processi di militarizzazione del territorio; nonché di saggista proprio sul tema specifico della crescente e pericolosissima “occupazione” da parte delle forze armate italiane, Usa e Nato delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado.
Continuerò a battermi in ogni modo al processo di aziendalizzazione, privatizzazione e militarizzazione della scuola, nel pieno rispetto dei principi costituzionali.Continuerò ad oppormi, ad obiettare e disertare, qualsivoglia attività di “relazione” tra forze armate e studenti, a difesa delle sacrosante prerogative didattico-pedagogiche che spettano solo agli insegnati e agli educatori. Continuerò a sostenere ed argomentare in tutte le sedi che ogni attività o programma che vede “cooptare” i minori in ambito bellico-militare rappresenta una grave violazione dell’art. 38 della Convenzione internazionale a difesa e protezione dei diritti del fanciullo, così come viene fatto da anni a livello internazionale da giuristi e pedagogisti o dalle organizzazioni sindacali degli insegnanti e degli educatori di numerosi paesi europei e latinoamericani.
Di seguito link ed articoli correlati:
Campagna Scuole Smilitarizzate. LA SCUOLA RIPUDIA LA GUERRA – Pax Christi
http://www.paxchristi.it/?p=6763
Il VIDEO Per lanciare la Campagna nei social network
7_Bi7_Bibliografia_Sitografia_Campagna Scuole Smilitarizzate
Il VIDEO Per lanciare la Campagna nei social network
http://www.youtube.com/watch?v=KJZI02bdVWI&feature=em-share_video_user
SCHEDE di GIOCHI utilizzabili per sviluppare una riflessione:
4_giochi_nonviolenti_Scuole smilitarizzate
La suola ripudia la guerra – Mosaico Pace
https://www.mosaicodipace.it/mosaico/a/42451.html
SMILITARIZZIAMO LE SCUOLE! – Saveriani
https://saveriani.it/missioneoggi/archivio-m-o/item/smilitarizziamo-le-scuole
PORSI IL PROBLEMA DI UNA SCUOLA “SMILITARIZZATA” – San Vincenzo Campus
http://www.sanvincenzocampus.it/2013/05/06/porsi-il-problema-di-una-scuola-smilitarizzata/
Solidarietà al prof. Antonio Mazzeo. In allegato e sul sito di Pax Christi il testo del comunicato stampa Obiezione di Coscienza nelle Scuole.
“Pax Christi Italia esprime solidarietà al prof. Antonio Mazzeo, raggiunto da un avviso di procedimento disciplinare per “Aver più volte denigrato l’operato di codesta istituzione scolastica, screditando la figura dirigenziale e danneggiando l’immagine il decoro della scuola sui social networks”. Il tutto è partito da un evento, programmato lo scorso 17 aprile nel cortile di una scuola di Messina dove il prof. Mazzeo insegna: “Esercito e Studenti Uniti nel Tricolore” per “promuovere tra i giovani il valore dell’identità nazionale”, “militari e studenti insieme condivideranno l’atto solenne della cerimonia dell’alzabandiera intonando il ‘Canto degli Italiani’ alla presenza della banda della Brigata ‘Aosta’. “Ritengo quest’iniziativa gravissima – scrive Mazzeo – e in palese contrasto con i valori didattici-educativi della nostra istituzione scolastica. E’ un’accusa grave, che mi ferisce dolorosamente.”
Per continuare la lettura: http://www.paxchristi.it/?p=14206
2018.05.30 CS PXCH – Obiezione di coscienza nelle scuole e caso Mazzeo
La solidarietà dal sindacato COBAS
NO ALL’ESERCITO NELLE SCUOLE
TOTALE SOLIDARIETA’ DEI COBAS AD ANTONIO MAZZEO, INSEGNANTE PACIFISTA
I COBAS esprimono totale solidarietà ad Antonio Mazzeo, docente dell’ICS “Cannizzaro – Galatti” di Messina, contro il quale la D.S (dirigente scolastica) dell’Istituto, dott.ssa G. Cacciola, ha promosso un procedimento disciplinare per aver contestato la presenza della propaganda militare e dell’Esercito nella propria scuola. I fatti: il 17 aprile del 2018 il predetto Istituto ha ospitato una delegazione della Brigata Aosta con la sua banda, che si è esibita a scuola. Nei giorni precedenti, il prof. Mazzeo, da sempre impegnato in difesa della pace e nella promozione della soluzione non violenta di tutti i conflitti, aveva inviato una lettera alla D.S. nella quale sottolineava di aver appreso dell’esistenza dell’iniziativa dalla stampa, che la stessa era in contrasto con i valori didattico-educativi dell’istituzione scolastica e che non era stata regolarmente deliberata dagli organi collegiali. Il docente concludeva esprimendo un totale dissenso “per questo pseudo-progetto “Militari-studenti […] realizzato proprio nei giorni in cui si consuma l’ennesima tragedia di guerra internazionale utilizzando ancora una volta come piattaforma di morte la Sicilia e le sue basi militari”. Successivamente, con modi coerenti e pacati, il professore aveva espresso pubblicamente le medesime riflessioni, che venivano divulgate su alcuni blog on line.
Il 15 maggio del 2018 la D.S. contestava al docente di avere pubblicamente danneggiato l’immagine della scuola poiché aveva screditato la dirigente e denigrato l’istituzione scolastica. Va notato che la D.S., nella contestazione mossa a Mazzeo, sostiene, fra l’altro, che non c’era nessun obbligo a partecipare all’iniziativa del 17 aprile. Ciò in palese contrasto con la circolare 102/DS del 13 aprile 2018 nella quale, in riferimento alla contestata attività, si legge: “tutti gli studenti dei tre gradi di istruzione prenderanno parte all’evento”. L’obiettivo svolgimento dei fatti dimostra la pretestuosità dell’accusa e, soprattutto, la mal dissimulata volontà di negare la libera espressione delle opinioni, anche quando queste ultime sono perfettamente coerenti con il dettato costituzionale. In particolare, ma non solo, con l’articolo 11 “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.
In questo contesto, i COBAS chiedono l’immediata archiviazione del procedimento disciplinare. Se ciò, malauguratamente, non dovesse avvenire assisteranno in tutte le sedi
Solidarietà per Antonio Mazzeo da Lega per il disarmo unilaterale
L’educazione militare dei ragazzini è un pilastro dei regimi totalitari.
Rifiutarla nelle sue indebite ingerenze dentro le scuole non è automaticamente negare il ruolo costituzionale delle FF.AA nella “difesa della patria”, ma ribadire che la pratica “libro e moschetto”, comunque declinata, non svolge una funzione di introduzione consapevole dei giovani nei valori di una società che persegue libertà ed eguaglianza nel “ripudio della guerra”.
Quindi la nostra solidarietà per Antonio Mazzeo è completa e senza riserve; ed è anche aperta alla speranza ed all’impegno di un esercizio della difesa sempre meno vincolata dalle istituzioni militari e sempre più capace di adottare strategie e metodi nonviolenti.
Molte nostre campagne politiche e culturali vanno in questo senso.
Alfonso Navarra – segretario della Lega per il disarmo unilaterale – 29.05.2018
La scuola/caserma.. Procedimento disciplinare contro insegnante antimilitarista
di Redazione Contropiano, 25.5.2018
Antonio Mazzeo, oltre ad essere un noto e stimato giornalista d’inchiesta, è anche un docente dell’ICS “Cannizzaro – Galatti” di Messina. Contro di lui la Dirigente scolastica dell’Istituto , ha emesso un procedimento disciplinare. Il motivo è sempre il solito: “avere pubblicamente danneggiato l’immagine della scuola”. Ma il contesto in cui tutto questo è avvenuto è importante. Ne trovate traccia anche sul nostro giornale di poche settimane fa.
I fatti risalgono allo scorso 17 aprile quando in all’istituto Cannizzaro di Messina viene ospitata una delegazione della Brigata Aosta con la sua banda, per esibirsi a scuola.
Nei giorni precedenti, Antonio Mazzeo, attivista da sempre impegnato in difesa della pace e nella promozione della soluzione non violenta di tutti i conflitti, aveva inviato una lettera alla Dirigente Scolastica nella quale sottolineava di aver appreso dell’esistenza dell’iniziativa dalla stampa.
Mazzeo evidenziava come la stessa iniziativa fosse in contrasto con i valori didattico-educativi dell’istituzione scolastica e sottolineava che non era stata regolarmente deliberata dagli organi collegiali.
Il docente concludeva esprimendo un totale dissenso “per questo pseudo-progetto “Militari-studenti […] realizzato proprio nei giorni in cui si consuma l’ennesima tragedia di guerra internazionale utilizzando ancora una volta come piattaforma di morte la Sicilia e le sue basi militari”.
Successivamente, il docente aveva espresso pubblicamente le medesime riflessioni, che venivano divulgate su alcuni blog ed anche sul nostro giornale.
Il 15 maggio scorso la Dirigente scolastica contestava al docente di avere pubblicamente danneggiato l’immagine della scuola poiché aveva screditato la dirigente e denigrato l’istituzione scolastica.
Va notato che la dirigente, nella contestazione mossa a Mazzeo, sostiene, fra l’altro, che non c’era nessun obbligo a partecipare all’iniziativa del 17 aprile.
Ciò in palese contrasto con la circolare 102/DS del 13 aprile 2018 nella quale, in riferimento alla contestata attività, si legge: “tutti gli studenti dei tre gradi di istruzione prenderanno parte all’evento”.
L’obiettivo svolgimento dei fatti dimostra la pretestuosità dell’accusa e, soprattutto, la mal dissimulata volontà di negare la libera espressione delle opinioni, anche quando queste ultime sono perfettamente coerenti con il dettato costituzionale.
In particolare, ma non solo, con l’articolo 11 “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.
Riteniamo opportuno esprimere la massima solidarietà ad Antonio Mazzeo come insegnante e come cittadino coerente con il dettato Costituzionale
Fonte: http://www.scomunicando.it/notizie/monellaccio-antonio-mazzeo-in-castigo-subito-dietro-la-lavagna/
Vietato criticare la scuola militarizzata! Mazzeo colpito da provvedimento disciplinare
di Antonio Allegra, 25.5.2018
Antonio Mazzeo, giornalista noto per la sua battaglia antimilitarista e per le sue indagine sulla borghesia mafiosa del messinese, è anche un docente dell’ICS “Cannizzaro-Galatti”. La scuola dove insegna – come molte altre nel territorio italiano – aveva organizzato un evento con la presenza di corpi militari, in questo caso quelli della Brigata Aosta. Il giornalista, in una sua ricostruzione pubblicata nel suo blog, scrive: «Con una lettera ai dirigenti di tutte le scuole statali e paritarie della Sicilia, l’Ufficio Scolastico Regionale del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha invitato ad aderire e partecipare alle “Celebrazioni del centenario della Grande Guerra” organizzate dal Comando della Brigata Meccanizzata “Aosta” in sinergia con il Comando Militare dell’Esercito “Sicilia”. Si tratta nello specifico di “un insieme di eventi con lo scopo di coinvolgere gli studenti delle scuole secondarie di I e II grado della Regione Sicilia per rievocare i fatti salienti del Primo conflitto mondiale».
La “finalità formativa”, espressa dall’Ufficio scolastico regionale, è quella di «favorire, attraverso la partecipazione all’evento commemorativo, una conoscenza più approfondita della grande Guerra e la valorizzazione del contributo di una generazione di giovani italiani al conflitto bellico».
A queste parole dell’USR Mazzeo affianca il suo duro commento: «Ovviamente nessun accenno agli immani massacri di quella orribile guerra o ai comportamenti di tanti generali dell’esercito che mandarono a morire inutilmente i propri uomini in impossibili attacchi lanciati contro le trincee nemiche o, peggio, che decretarono la condanna a morte di chi ebbe l’ardire di dire signor no.
La “celebrazione” di fine maggio segue di qualche settimana gli eventi di occupazione da parte della brigata “Aosta” di alcune scuole di Messina per l’ennesima operazione di manipolazione storica sulla Grande Guerra con il progetto “Esercito e studenti uniti nel Tricolore”, realizzato in sinergia con i dirigenti scolastici “per promuovere tra i giovani il valore dell’identità nazionale”». Evidentemente, questa capacità di critica non può essere ammessa nella “buona scuola” che non brilla certo per il peso che dà allo sviluppo del senso critico non solo negli allievi, ma nemmeno nei suoi dirigenti e spesso nei suoi insegnanti, passivi ricettori di ordini dall’alto, resi “professionali” dall’essere dei passacarte ministeriali.
Iniziative come quelle denunciate da Mazzeo si ripetono ormai a centinaia nelle scuole italiane e vengono spacciate come iniziative “formative”. Iniziative in cui vengono coinvolti non solo i corpi militari e di polizia italiani, ma anche quelli dei contingenti USA.
Forse qualcuno lo ricorderà, ma circa 5 anni fa fu proprio in occasione di un’iniziativa simile in cui l’arma dei Carabinieri del luogo si era presentata in una scuola della Val Susa per tenere un corso su cyberbullismo e i pericoli di internet. Peccato che i ragazzi a un certo punto si videro propinare un video di 20 minuti sulla storia dei Carabinieri (“Nei secoli fedeli”, anche al governo che varò le leggi razziali). Fu in quella occasione che una studentessa di 11 anni sollevò qualche dubbio sulla correttezza morale di chi andava a sparare lacrimogeni ai manifestanti No Tav. Scoppiò un caso locale che divenne nazionale e finì sulle pagine di “Repubblica” e “Il fatto quotidiano”.
Al carabiniere che contestava la legalità dei cortei notturni dei No Tav, la ragazza rispose “Ma a me sembra che i primi ad essere illegali siete voi. Sparate dei gas lacrimogeni che sono vietati da tutto il mondo, proprio voi che dovreste essere legali”…
La lotta antimilitarista di Mazzeo, che ha da sempre documentato tutti i rapporti tra scuola e corpi militari e i rapporti tra università, centri di ricerca, industrie militari e apparati militari, non è unica nel suo genere.
Dal suo versante, quell’organizzazione estremistica che è Paxchristi da cinque anni porta avanti la campagna “Scuole Smilitarizzate”. Anche il movimento No Muos ha assunto tra i suoi temi pure questo tema e il prossimo campeggio di agosto lo affronterà in una platea di centinaia di studenti proveniente un po’ da tutta Italia.
Si tratta di un problema sentito tra la società civile e nei movimenti. Mazzeo è noto per la sua produzione e per le sue posizioni. Sembra che a voler essere colpita sia la posizione politica, più che un atteggiamento dannoso verso l’istituzione…
Immediate sono arrivate le manifestazioni di solidarietà dei sindacati di base, in particolare dei COBAS, che ha lanciato una campagna in sostegno dell’insegnante. Solidarietà sta piano piano arrivando da altri sindacati, movimenti e organizzazioni politiche.
Sul tema militari nelle scuole – Pressenza
Sul tema militari nelle scuole Pressenza aveva pubblicato a suo tempo vari reportage su quel che succede già da tempo in Repubblica Ceca
https://www.pressenza.com/it/2015/10/in-repubblica-ceca-comincia-la-militarizzazione-della-societa/
https://www.pressenza.com/it/2018/05/germania-no-degli-insegnanti-al-matrimonio-scuole-forze-armate/